Raffaella Daghini su www.zadig.it/news2001, 9 gennaio 2002
Stephen Buckley e Richard Evershet, ricercatori dell’università di Bristol, hanno svelato i segreti delle mummie egizie prelevando piccole porzioni di tessuto
Stephen Buckley e Richard Evershet, ricercatori dell’università di Bristol, hanno svelato i segreti delle mummie egizie prelevando piccole porzioni di tessuto. I due, dopo aver analizzato tredici reperti di diverse epoche storiche, hanno scoperto che gli imbalsamatori sceglievano i materiali in base alle ricchezze dei parenti del defunto: per i poveri, lavorazioni veloci, lenzuoli come vestiti e fosse comuni, per i ricchi essenze esotiche e sarcofagi di pietra o legno. Per l’imbalsamazione si usavano sali naturali provenienti dall’Egitto, olii e resine di origine vegetale (cedro, ginepro e conifere), grassi animali, miele, cera e bitume. Buckley e Evershet hanno scoperto che anche la moda del momento influiva sulla scelta delle sostanze: per un certo periodo, ad esempio, si preferì usare cedro invece del più economico ginepro, benché entrambi avessero la stessa capacità di conservare i corpi.