Anna Buoncristiani, La Stampa tSt, 9/1/2002 pagina 3., 9 gennaio 2002
Ricercatori di tutto il mondo stanno studiando nuovi metodi per stabilire età, identità e provenienza dei pesci venduti a piccoli tranci
Ricercatori di tutto il mondo stanno studiando nuovi metodi per stabilire età, identità e provenienza dei pesci venduti a piccoli tranci. Nel tempo, infatti, si sono verificate frodi che hanno anche causato la morte dei consumatori. In Italia ad esempio, nel ’77, fece tre vittime un pesce congelato proveniente da Taiwan: venduto come coda di rospo, era in realtà pesce palla, che contiene tetrossidina, un veleno capace di bloccare la conduzione nervosa uccidendo nel giro di poche ore. Poiché pesci dalla polpa simile possono essere distinti grazie ai muscoli che si differenziano per certe proteine, fino ad oggi si usava l’elettroforesi, esame sicuro ma lungo e costoso. I pesci, oltretutto, devono esser freschi, non vanno bene quelli cotti e nemmeno affumicati (le proteine, subito dopo la morte, perdono rapidamente la loro attività biologica). Gli scienziati hanno perciò pensato di indagare il Dna degli animali, individuando sequenze di geni diverse da specie a specie (è già possibile distinguere fra salmone atlantico e trota salmonata, fra sogliola, platessa e passera di mare, fra tonno e sardina, fra persico del Nilo, cernia bruna e cernia di fondale). L’esame, veloce e economico, si può fare anche su prodotti cotti, sterilizzati, affumicati, persino omogeneizzati.