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 2002  gennaio 09 Mercoledì calendario

Complesse simulazioni al computer effettuate da un gruppo di ricercatori statunitensi confermerebbero che la Luna si formò, un centinaio d’anni dopo il nostro sistema planetario, a causa di un gigantesco oggetto cosmico che colpì di striscio la Terra strappandole un pezzo (il corpo è stato battezzato Theia)

Complesse simulazioni al computer effettuate da un gruppo di ricercatori statunitensi confermerebbero che la Luna si formò, un centinaio d’anni dopo il nostro sistema planetario, a causa di un gigantesco oggetto cosmico che colpì di striscio la Terra strappandole un pezzo (il corpo è stato battezzato Theia). L’ipotesi, formulata già in passato, sarebbe avvalorata da due elementi: la densità media della Luna è molto prossima a quella della crosta terrestre; il suo nucleo metallico è troppo piccolo perché si sia accresciuta dalla stessa materia da cui si è formata la Terra (nel cui nucleo di ferro e nichel si concentra il trenta per cento della massa totale). Fare modelli che simulano collisioni su scala planetaria è tutt’altro che facile: bisogna tener conto non solo della fisica dell’impatto e dei processi di fusione e vaporizzazione della materia dei due corpi coinvolti, ma anche delle reciproche interazioni gravitazionali (la simulazione, inoltre, deve esser fatta in tre dimensioni). Gli autori del nuovo studio, utilizzando un metodo di nome SPH che consente di dividere i due corpi in migliaia di elementi sferici chiamati "particelle", hanno raggiunto un’accuratezza molto maggiore rispetto al passato. E hanno dimostrato che una collisione obliqua di un oggetto di massa pari a quella di Marte può mettere in orbita attorno al nostro pianeta una quantità di materiale sufficiente a formare un corpo come la Luna. Secondo la stessa ricerca, l’evento che causò la formazione del nostro satellite si verificò nelle ultime fasi d’accrescimento della Terra, quando la sua massa era circa il 90 per cento dell’attuale. Le cose sarebbero andate così: a seguito della collisione, Theia e una parte della crosta esterna della Terra vengono espulsi nello spazio, i loro nuclei metallici si fondono, parte della materia cade al suolo, mentre quella più veloce prende a orbitare attorno alla Terra per poi aggregarsi in un corpo delle dimensioni della Luna (successivamente il satellite si allontanò dal nostro pianeta rallentando la sua rotazione, processo tuttora in atto).