Salute di sorrisi e canzoni n. 33 Gennaio 2002 pag. 31, 10 gennaio 2002
Il pesce che arriva sulle nostre tavole non ha più segreti. Dal 1° gennaio è più semplice distinguere una spigola o un’orata d’allevamento da quelle pescate in mare aperto
Il pesce che arriva sulle nostre tavole non ha più segreti. Dal 1° gennaio è più semplice distinguere una spigola o un’orata d’allevamento da quelle pescate in mare aperto. Infatti tutti i prodotti ittici venduti al dettaglio devono essere accompagnati da un documento di riconoscimento. Si tratta di una carta d’identità con l’indicazione del nome commerciale della specie, del luogo di nascita, dell’area di pesca o del metodo di allevamento e del marchio d’origine. «Grazie a questo nuovo regolamento approvato dalla Commissione europea» ha spiegato Franz Fischler, commissario alla pesca e all’agricoltura a Bruxelles, «tutti i consumatori avranno la possibilità di controllare i vari passaggi della catena di vendita. Un modo per garantire concretamente la sicurezza alimentare e salvaguardare la salute dei cittadini». Ma le novità non riguardano solo il pesce. Anche la carne bovina, dall’inizio dell’anno, deve avere un’etichetta con l’indicazione dei vari stadi di lavorazione. Ogni fettina che acquistiamo deve essere accompagnata da una sorta di codice fiscale che aiuta a ripercorrere la vita del bovino: dalla stalla dove è nato e cresciuto, fino al macello dove è stato abbattuto.