Giacomo Casanova, "Memorie scritte da lui medesimo", Garzanti, 10 gennaio 2002
Bellino si chiamava in realtà Teresa. Si trattava di una ragazza con grandi doti di canto che si era sostituita a un castrato, morto in tenera età, e in pratica era stata adottata dalla sua famiglia
Bellino si chiamava in realtà Teresa. Si trattava di una ragazza con grandi doti di canto che si era sostituita a un castrato, morto in tenera età, e in pratica era stata adottata dalla sua famiglia. Con una protesi riusciva a passare gli esami dei preti che avevano il compito di esaminare il sesso dei castrati per evitare che fossero donne e otteneva il permesso di cantare. Infatti alle donne era vietato, nello Stato Pontificio, di calcare le scene. Casanova la smascherò ed ella proseguì la carriera in città dove poteva esibirsi senza restrizioni, come Bologna e Napoli (Casanova, "Memorie scritte da lui medesimo").