Giacomo Casanova, "Memorie scritte da lui medesimo", Garzanti, 10 gennaio 2002
Si dimette dall’esercito. «Costretto a trovarmi un mestiere che mi desse da vivere, scelsi quello del giocatore di professione; però madonna Fortuna fu di parere contrario, perché mi abbandonò fin dai primi passi, e otto giorni dopo mi ritrovai senza il becco d’un quattrino
Si dimette dall’esercito. «Costretto a trovarmi un mestiere che mi desse da vivere, scelsi quello del giocatore di professione; però madonna Fortuna fu di parere contrario, perché mi abbandonò fin dai primi passi, e otto giorni dopo mi ritrovai senza il becco d’un quattrino. Che fare? Dovevo pur vivere; perciò diventai suonatore di violino» (Casanova, "Memorie scritte da lui medesimo").