Giacomo Casanova, "Memorie scritte da lui medesimo", Garzanti, 10 gennaio 2002
Le memorie di questo volume arrivano fino all’età di vent’anni, quando Casanova abbandona la carriera religiosa per quella militare
Le memorie di questo volume arrivano fino all’età di vent’anni, quando Casanova abbandona la carriera religiosa per quella militare. Primi orgasmi e delusioni amorose, accoppiamenti rocamboleschi con una schiava greca dal balcone di un lazareto e con una donna sposata su una carrozza mentre imperversa il temporale, storie a tre con giovani vergini, perfino un’ambigua vicenda con un castrato (che si rivelerà poi essere una ragazza travestita da maschio per cantare nello Stato Pontificio) e infine un tentativo di seduzione da parte di un signore turco, che forse, nonostante le reticenze dell’autore, ebbe buon esito. Giacomo Casanova nasce a Venezia il 2 aprile del 1725 da attori. Il vero padre è probabilmente un nobile, Michele Grimani, il cui fratello, un abate, si prenderà cura delle sorti di Giacomo che di fatto rimane orfano (la madre calca le scene di mezz’Europa perché alla morte del marito non ha di che vivere). Avviato alla carriera ecclesiastica, potrebbe farsi una posizione senza rinunciare alle inclinazioni libertine ma il temperamento ribelle lo porta a una vita randagia e piena di avventure. Più di un potente lo prende sotto la sua protezione, ma lui si va sempre a cacciare nei guai. Fa mille mestieri, anche di prestigio, in varie città italiane e straniere. Clamorosi la fuga dalla prigione veneziana dei Piombi e il duello vittorioso a Varsavia col nobile Branicki. Trova infine rifugio presso il conte Waldstein, in Boemia, nel castello di Dux, dove è tuttora sepolto. Lì, mentre svolge mansioni di bibliotecario, scrive le Memorie, solidissimo riscatto letterario di una vita incostante e volubile.