Monica Colombo, Corriere della Sera 02/12/2001, 2 dicembre 2001
Preghiere. José Antonio Chamot, difensore argentino del Milan, in Italia ha giocato anche con Pisa, Foggia, Lazio
Preghiere. José Antonio Chamot, difensore argentino del Milan, in Italia ha giocato anche con Pisa, Foggia, Lazio. Era famoso perché veniva spesso espulso, ma da quando è diventato un Atleta di Cristo dice che ”Dio viene prima di tutto, poi c’è il resto”: «A settembre mi recai al Palavobis per assistere alle prediche del pastore americano Benny Hinn: in quell’occasione presi coscienza della potenza di Dio e sentii la sua benedizione scendere su di me. Quella serata mi ha mutato profondamente. Cerco di essere meno scorretto anche in campo perché sono perfettamente cosciente di essermi procurato in passato la fama di giocatore cattivo. Lo ero in effetti, a tutti quelli con cui ho sbagliato chiedo scusa. Ora però sono cambiato e pur praticando ancora un gioco duro, non sono più violento (...) Regalare una Bibbia è un bellissimo gesto. Abbiamo l’obbligo di avvicinare al Signore più gente possibile. Per questo qualche volta rimprovero un compagno che bestemmia, anche se in passato anch’io mi comportavo così. Certo, in passato mi è capitato di venir deriso dai compagni. Prendevano in giro Gesù Cristo, perché non dovrebbe succedere a me? (...) Dal 1994 soffro al tendine di Achille di entrambi i piedi. Una sofferenza continua, mi sono rivolto a decine di dottori e ho sperimentato ogni tipo di terapia. Alla fine il medico che mi ha guarito del tutto è stato Gesù». All’inizio del campionato non giocava mai perché Terim lo teneva in panchina: «Andai a Madrid dove un pastore mi predisse che avrei cambiato allenatore e che con il nuovo tecnico avrei potuto finalmente cominciare a giocare. Non ci credevo, poi tornai il martedì in Italia e in effetti avevano esonerato Terim. Non so se quello che è capitato a me si può chiamare un miracolo. Forse è soltanto un premio per la mia obbedienza a Dio».