Giancarlo Padovan, Corriere della Sera 04/01/2002, 4 gennaio 2002
Non avendo avuto fortuna in Italia (suo massimo successo una coppa Italia di C vinta con il Livorno), l’allenatore Romano Mattè si trasferì prima in Indonesia e poi nel Mali, dove avrebbe dovuto allestire la nazionale del paese organizzatore dell’ultima coppa d’Africa
Non avendo avuto fortuna in Italia (suo massimo successo una coppa Italia di C vinta con il Livorno), l’allenatore Romano Mattè si trasferì prima in Indonesia e poi nel Mali, dove avrebbe dovuto allestire la nazionale del paese organizzatore dell’ultima coppa d’Africa. Fu esonerato nell’ottobre scorso dopo aver vinto il Torneo ”Città di Bamako”: «La sera della partita vinta contro il Sudafrica entra nella mia stanza il generale Djarra, comandante della polizia e dell’Interpol. E’ teso, sconvolto, ha quasi le lacrime agli occhi. Mi abbraccia e mi dice: ’Tu sai le grandi responsabilità che ho verso il mio Paese. Pertanto non posso parlare e tu devi capire da solo ciò che è accaduto. Sono desolato, ma qualche volta noi dobbiamo chinare la testa». Secondo Mattè la colpa è dei francesi: «Storicamente considerano il Mali come una loro colonia economica e anche calcisticamente volevano imporre la loro scuola. E infatti al mio posto hanno preso Kasperczak, polacco solo di passaporto che da venticinque anni vive in Francia».