Vittorio Sgarbi, il Giornale 11/01/2002, 11 gennaio 2002
«Quelli che oggi, osservandoli con sospetto per l’ambiguità genetica, veri e propri ircocervi, chiamiamo cattocomunisti, hanno una luminosa antesignana nella famigerata senatrice Merlin, cui si deve il flagello della prostituzione di strada
«Quelli che oggi, osservandoli con sospetto per l’ambiguità genetica, veri e propri ircocervi, chiamiamo cattocomunisti, hanno una luminosa antesignana nella famigerata senatrice Merlin, cui si deve il flagello della prostituzione di strada. In un suo intervento alla Camera il 12 ottobre 1949 la Merlin pone i fondamenti di quella perversione, con toni messianici: ”Tra le nostre masse si è fatta sentire un’altra voce della quale chiedo di farmi eco: ’... la sfrenatezza della vita è un sintomo di decadenza. Il proletariato è una classe che deve progredire. Non gli occorre l’ebbrezza, né come stordimento né come stimolo. Dominio di sé, autodisciplina, non schiavitù, nemmeno in amore’. Signori, questo è lo insegnamento di Lenin ai giovani del suo Paese, ma anche noi dovremo accoglierlo...”. la Merlin la maestra di Castagnetti, Bindi, Prodi. Che cosa può uscire dalle case chiuse!» (Vittorio Sgarbi)