r.f. su Libero del 11/1/2002 pagina 20., 11 gennaio 2002
Secondo lo psicologo statunitense Thomas Cash, dell’università di Norlfolk, Virginia, la calvizie maschile avrebbe una precisa funzione nell’evoluzione della specie
Secondo lo psicologo statunitense Thomas Cash, dell’università di Norlfolk, Virginia, la calvizie maschile avrebbe una precisa funzione nell’evoluzione della specie. Servirebbe a indicare gli individui più maturi e quelli che hanno un buon patrimonio genetico («Se è arrivato a quell’età, il suo Dna deve essere di qualità superiore»), insomma partner desiderabili perché garantirebbero una prole sana (di qui, l’associazione tra calvizie e potenza sessuale).