Pietro Greco sull’Unit del 14/1/02 a pagina 29., 14 gennaio 2002
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Science", la Cina, tra il 1996 e il 2000, ha tagliato del 7,3 per cento le emissioni di anidride carbonica (addirittura dell’8,8 per cento quelle prodotte dall’uso di combustibili fossili) e del 2,2 per cento quelle di metano (i due gas accusati di essere i principali responsabili dell’effetto serra)
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Science", la Cina, tra il 1996 e il 2000, ha tagliato del 7,3 per cento le emissioni di anidride carbonica (addirittura dell’8,8 per cento quelle prodotte dall’uso di combustibili fossili) e del 2,2 per cento quelle di metano (i due gas accusati di essere i principali responsabili dell’effetto serra). Nello stesso periodo, l’economia ha continuato a crescere a ritmi sostenuti, quindi si è prodotta più ricchezza con meno energia. Diversamente i paesi ricchi, sempre tra il 96 e il 2000, hanno aumentato le emissioni di anidride carbonica da combustibili fossili: il Giappone del 3 per cento, l’Europa occidentale del 4,5 per cento, gli Stati Uniti del 6,3 per cento (anche l’India le ha aumentate, dell’8 per cento). I dati, raccolti da David G. Streets dell’Argonne National Laboratory degli Stati Uniti, tolgono ogni alibi a Bush che non ha aderito al protocollo di Kyoto con la scusa di non voler compromettere lo sviluppo economico del suo paese (dove ogni cittadino immette in atmosfera una quantità di gas serra pari a quella di cinquanta cinesi).