Paolo Taggi, "Storie che guardano", Editori Riuniti, 15 gennaio 2002
Ossessione. «Uno aveva portato la moglie, impalmata il mattino, invece che in gita romantica, o a letto, nel buio di un cinema di periferia, di una città di provincia , dove aveva voluto sostare non per stanchezza o per sciogliere effusioni, magari stranite debolezze, ma solo per recuperare un raro film di cineteca» (da "La piena dell’Adda" di Alberico Sala)
Ossessione. «Uno aveva portato la moglie, impalmata il mattino, invece che in gita romantica, o a letto, nel buio di un cinema di periferia, di una città di provincia , dove aveva voluto sostare non per stanchezza o per sciogliere effusioni, magari stranite debolezze, ma solo per recuperare un raro film di cineteca» (da "La piena dell’Adda" di Alberico Sala).