Paolo Taggi, "Storie che guardano", Editori Riuniti, 15 gennaio 2002
1935. «Con le gambe compostamente incrociate, entrambi squassati dalle risate, per terra giacche di tweed e tutto, in un’ora imprecisata del 1935, che ripetono yippi-aié anche se la scena è ormai passata da un pezzo, ma loro non riescono a dimenticarsela» (da "Vanità di Duluz" di Jack Kerouac)
1935. «Con le gambe compostamente incrociate, entrambi squassati dalle risate, per terra giacche di tweed e tutto, in un’ora imprecisata del 1935, che ripetono yippi-aié anche se la scena è ormai passata da un pezzo, ma loro non riescono a dimenticarsela» (da "Vanità di Duluz" di Jack Kerouac).