La Macchina del Tempo, n. 11, novembre 2001 pag. 111, 15 gennaio 2002
Ci sono animali capaci di fare cose che per noi sono strampalate o incredibili, al punto di sembrare prodigi
Ci sono animali capaci di fare cose che per noi sono strampalate o incredibili, al punto di sembrare prodigi. E non bisogna neppure andare a cercarli lontano: la lucertola comune – un tempo era comune davvero, mentre oggi è raro incontrarla, anche in campagna – quando per disgrazia perde la coda, se la fa ricrescere senza problemi. In capo a poche settimane l’animaletto ridiventa tutto intero. C’è chi sa fare di più: i gechi possono ritrovarsi addirittura con due code, e in qualche caso perfino tre. Dipende dal fatto che quella originale – azzannata magari da un predatore - si era quasi staccata, ma poi si è rimarginata. Nel frattempo però si era messo in moto il meccanismo che ha il compito di fargliene nascere una nuova, e alla fine, se capita qualche altro mezzo infortunio, se ne può ritrovare tre. I prodigi non si fermano qui, perché alle salamandre ricresce non soltanto la coda, che in fin dei conti è un organo abbastanza semplice, ma addirittura una zampa, completa di articolazioni e tutto. Bisogna pensare che in moltissimi animali – noi, per esempio - le cellule che si sono specializzate a riprodursi come muscolo, o come osso, o come pelle, una volta raggiunta la maggiore età non sono più in grado di proliferare. In una classe di anfibi - quella a cui appartengono le salamandre - le cellule invece possono tornare allo stato iniziale e poi dividersi per dare vita a nuovi tessuti o a nuovi organi: gambe, mascella e perfino tessuto nervoso. Come riescano le salamandre a compiere questo miracolo è un mistero che gli scienziati stanno cercando di svelare. Jeremy Brockes dell’Università di Londra ha cominciato con l’esaminare il loro sangue, suddividendolo nelle varie componenti. Una di queste componenti è la trombina, sostanza fondamentale nei processi di coagulazione. Unendo a cellule adulte di anfibio soluzioni contenenti trombina, il professor Brockes si è accorto che le cellule ricominciavano a dividersi e riprodursi, grazie anche a un’altra sostanza non ancora individuata, forse una proteina. comprensibile che una sostanza coinvolta nella coagulazione possa stimolare le cellule adulte a riprodursi. In fondo ogni rigenerazione presuppone una ferita, e le nostre banali cicatrici non sono altro che rudimentali processi di rigenerazione. La sorpresa è venuta quando i ricercatori si sono accorti che anche il siero di mucche, maiali o pecore stimolava la riproduzione delle cellule di salamandra. Non potrebbe significare che anche le cellule dei mammiferi hanno questa possibilità, e che forse l’hanno perduta nel corso dell’evoluzione? Ora i biologi si sforzano di trovare un metodo che restituisca questa capacità anche agli animali più evoluti, come noi. Se ci riusciranno, forse avremo la chiave per risanare lesioni invalidanti, come la rottura del midollo spinale, che provoca la paralisi completa e irreversibile della metà inferiore del corpo. E magari si potrà guarire la sordità causata da un danno cellulare. Ad ogni modo la strada da percorrere si presenta ancora lunga, e piuttosto in salita.