Giuseppe Scaraffia sul Corriere della Sera del 21/05/97., 16 gennaio 2002
Una notte di febbraio del1841 Victor Hugo stava cercando una carrozza, quando vide un borghese infilare una palla di neve nella scollatura di una giovane prostituta
Una notte di febbraio del1841 Victor Hugo stava cercando una carrozza, quando vide un borghese infilare una palla di neve nella scollatura di una giovane prostituta. La vittima reagì gettandosi sull’aggressore. Richiamati dai rumori, i gendarmi arrestarono la ragazza, lasciando libero l’uomo. «Non ho fatto niente, vi assicuro. stato quel signore a infastidirmi!» protestò la vittima. «Andiamo, cammina, ne avrai per sei mesi!» replicarono i poliziotti. Hugo seguì il gruppetto fino al commissariato: avrebbe voluto intervenire, ma temeva di essere travisato dai giornali. Poi, vedendo la ragazza, disperata, strapparsi i capelli, si fece avanti. Quando l’agente gli replicò che la sua testimonianza era irrilevante, lo scrittore rivelò la sua identità e subito la fanciulla fu libera. Questa era l’immagine ufficiale di Hugo: il protettore dei derelitti, l’amico delle masse. I lettori non seppero mai che Victor aveva accettato con entusiasmo il ringraziamento in natura della giovane.