Abate Mugnier, ìMondanit e religioneî, Einaudi.Maria Antonietta Macciocchi sul Corriere della Sera del 10/06/95, 10 giugno 1995
L’Abate Mugnier, in data 1 giugno 1885 descrive i funerali a dir poco spettacolari di Hugo. Dopo aver accennato ai carri tirati da cavalli ammantati di nero e di bianco, annota: «No, mai tante corone dai mille colori sono state gettate ai piedi di un morto
L’Abate Mugnier, in data 1 giugno 1885 descrive i funerali a dir poco spettacolari di Hugo. Dopo aver accennato ai carri tirati da cavalli ammantati di nero e di bianco, annota: «No, mai tante corone dai mille colori sono state gettate ai piedi di un morto. Un Himalaya! Il feretro dove riposava Victor Hugo era quello dei poveri, triste e enero. Ma che corteo! I lunghi elenchi di Omero sono superati!». Hugo fu poi seppellito nel Panthéon (che già custodiva i corpi di Voltaire e Rousseau). All’ingresso la scritta. ”Aux grands hommes la Patrie reconnaissante”, proprio sotto il frontone da cui ancora oggi emerge un bassorilievo: la Patria, al centro, distribuisce ai Grandi Uomini le corone d’alloro che la Libertà le tende, mentre la Storia iscrive i loro nomi nel marmo. A destra, trionfano gli artisti, gli scienziati, gli uomini di lettere; a sinistra, militari, dragoni e ussari con Bonaparte cinto di ghirlande. Ai due lati di questa truppa gloriosa, anzi, proprio agli angoli del frontone, vi sono le donne, ma come schiacciate, inginocchiate, nella posa di chi piange e si dispera per la perdita di Uomini tanto gloriosi.