Lev Nikolaevic Tolstoj, "I cosacchi", Newton, 16 gennaio 2002
Paesaggi. «Solo una stretta striscia (di non più che seicento metri) di fertile terreno macchioso costituisce il patrimonio dei cosacchi
Paesaggi. «Solo una stretta striscia (di non più che seicento metri) di fertile terreno macchioso costituisce il patrimonio dei cosacchi. A nord di loro, hanno inizio i sabbioni della steppa del Nogàj, ovverosia di Mozdòk, che si estende ben lontano verso nord e va a confondersi, Dio sa dove, con le steppe di Trichmèn, di Astrakàn e dei Kirghisi di Kaisàts. A sud del Terèk, c’è la Grande Cecnjà, la catena di Kockalòsov, le Montagne Nere, ancora qualche altra catena e, infine, quelle montagne nevose, che si scorgono sì, ma sulle quali nessuno è ancora stato».