Corriere della Sera del 11/03/97., 16 gennaio 2002
Ai pronipoti di Victor Hugo "Il gobbo di Notre- Dame" non è proprio piaciuto. In una lettera aperta al quotidiano francese "Liberation", Charles, Adèle, Jeanne, Sophie e Leopoldine Hugo lamentano che il nome del loro antenato (dalla cui opera è tratto il film a cartoni animati della Disney) non appaia mai citato neanche nei titoli di testa, e si domandano se sia giusto «lasciare che Disney si serva di Victor Hugo per vendere i suoi pupazzetti di plastica e il resto»
Ai pronipoti di Victor Hugo "Il gobbo di Notre- Dame" non è proprio piaciuto. In una lettera aperta al quotidiano francese "Liberation", Charles, Adèle, Jeanne, Sophie e Leopoldine Hugo lamentano che il nome del loro antenato (dalla cui opera è tratto il film a cartoni animati della Disney) non appaia mai citato neanche nei titoli di testa, e si domandano se sia giusto «lasciare che Disney si serva di Victor Hugo per vendere i suoi pupazzetti di plastica e il resto». Dal punto di v ista dei diritti d’autore la Disney è inattaccabile, in quanto quelli delle opere di Hugo sono di pubblico dominio. Tuttavia i parenti si domandano: «Le autorità culturali del nostro Paese non dovrebbero reagire davanti a questo saccheggio commerciale del patrimonio e ricordare che l’universalità di un genio è di un’altra natura rispetto a questa mondializzazione volgare di mercanti senza scrupoli?». I 5 firmatari si dichiarano «indignati» che «un’impresa multinazionale possa fare miliardi di fatturato sulle spalle di una storia che non ha creato e che appartiene, legalmente e moralmente, al patrimonio culturale generale».