Maurizio Stefanini, La Macchina del Tempo, n. 11 - novembre 2001 pag. 17-28, 16 gennaio 2002
Il calcestruzzo veniva adoperato già dai romani. Si ottiene legando materiali inerti - come sabbia, ghiaia o pietra - con cemento, o calce idraulica, e acqua
Il calcestruzzo veniva adoperato già dai romani. Si ottiene legando materiali inerti - come sabbia, ghiaia o pietra - con cemento, o calce idraulica, e acqua. Colando poi in forme adatte il calcestruzzo attorno a tondini di ferro si ottengono le travi e i piloni di cemento armato, basi della moderna edilizia abitativa. Vantaggi: buona resistenza alla trazione e alla compressione, accettabile resistenza alla flessione. Svantaggi: il calcestruzzo è piuttosto caro. Soluzione normale: adoperare il calcestruzzo solo per l’ossatura, e negli spazi tra travi e piloni, che non devono resistere alla compressione, disporre muri di mattoni, di solito forati (sono forati anche i larghi elementi in laterizio che si appoggiano sui travi per costruire le solette tra i piani). Senonché se il cemento armato viene utilizzato per edifici oltre i trenta piani, l’intera struttura si fa troppo pesante. E se si cerca di sostenerla con fondamenta adeguate, si rischiano danni imprevedibili sia alle falde acquifere che alle strutture sotterranee realizzate dall’uomo: ferrovie metropolitane, fogne, cunicoli per la distribuzione del gas e dell’energia elettrica. Il massimo di un edificio in muratura, dunque, è compreso tra i 65 e gli 80 metri. Troppo poco, per un Paese in grande espansione quale erano gli Stati Uniti di fine ’800.