Maurizio Stefanini, La Macchina del Tempo, n. 11 - novembre 2001 pag. 17-28, 16 gennaio 2002
Anche nel sistema a scheletro di acciaio, però, oltre i 400 metri di altezza la necessità di elementi strutturali sarebbe tale da ridurre la superficie effettivamente disponibile a proporzioni inferiori al 30%
Anche nel sistema a scheletro di acciaio, però, oltre i 400 metri di altezza la necessità di elementi strutturali sarebbe tale da ridurre la superficie effettivamente disponibile a proporzioni inferiori al 30%. E sopra ai 500 metri, poi, la costruzione sarebbe antieconomica perfino in città sovraffollate come Hong Kong. A partire da una certa altezza, tutti i piani inferiori dovrebbero infatti essere occupati da colonne di struttura, condotte di aria condizionata e ascensori. L’edificio oscillerebbe pericolosamente, per via del vento e dei movimenti sismici (che ci sono sempre anche se noi li avvertiamo solo da una certa intensità in poi). E climatizzarlo con mezzi artificiali sarebbe poi impossibile. Insomma il numero dei movimenti orizzontali e verticali sarebbe tale da far collassare tutta la struttura. In effetti, già negli anni Cinquanta il grande guru dell’architettura contemporanea Frank Lloyd Wright aveva disegnato una Torre di un Miglio, alta 1610 metri e percorsa in ogni dove da ascensori azionati da energia nucleare. Per la mancanza di tecniche e materiali adeguati quello schizzo era stato giudicato un semplice sogno.