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 2002  gennaio 16 Mercoledì calendario

Per non parlare dei terremoti: è dimostrato che quando la terra si muove i grattacieli perdono il proprio centro di gravità, la cima dell’edificio tende a restare indietro rispetto alla base e le colonne portanti vengono sottoposte a un forte stress

Per non parlare dei terremoti: è dimostrato che quando la terra si muove i grattacieli perdono il proprio centro di gravità, la cima dell’edificio tende a restare indietro rispetto alla base e le colonne portanti vengono sottoposte a un forte stress. In casi estremi le strutture portanti finiscono per curvarsi, con danno irreparabile. In casi ancora più estremi il vertice della costruzione può venire spinto lontano dalla verticale del suo centro di gravità, spezzando così il palazzo. La soluzione ideale, per questa parte del problema, sarebbe quella di non costruire in zone sismiche. Ma alcune di queste aree sono proprio quelle dove il costo del terreno edilizio è più caro. Un paliativo, in questi casi, è nel rafforzare le fondamenta. A Nagoya, a soli 200 Km in linea d’aria da Kobe, il progetto delle JR Central Towers prevedeva un grattacielo di 243,84 metri proprio sopra la locale stazione ferroviaria, dove passa un milione e mezzo di persone al giorno. L’architetto Paul Katz vi ha dunque fatto scavare una caverna sotterranea con l’idea di ancorare il palazzo mediante fasci di acciaio rinforzato di 40 metri, affondati nella roccia per metà della loro lunghezza e poi avvolti in piloni di cemento rivestiti da una gabbia d’acciaio. La caverna sarebbe poi colmata da uno strato di cemento di cinque metri e mezzo. Queste sarebbero le cosidette ”fondamenta a tappeto volante”. Anche la base delle Petronas Towers è stata rinforzata con 70 tonnellate di cemento: la più grande colata singola mai realizzata al mondo. Ma i progettisti più aggiornati ritengono ormai che neanche con questi rinforzi le gabbie siano del tutto affidabili. Oggi ci si affida dunque a smorzatori installati nelle travi diagonali della struttura, valvole idrauliche poste all’interno di barre di rinforzo piazzate diagonalmente attraverso le cornici di acciaio, che assorbono una parte dell’energia mentre le barre si allungano o accorciano a seconda delle forze in gioco: fino al triplo, rispetto a un palazzo che ne è privo.