(Stefano Pivato, Líera dello sport, Giunti, Firenze 1994)., 17 gennaio 2002
Lo sport femminile si affermò definitivamente negli Stati Uniti fra le due guerre: «Le prime atlete fecero la loro comparsa in un appuntamento olimpico a Parigi, nel 1900
Lo sport femminile si affermò definitivamente negli Stati Uniti fra le due guerre: «Le prime atlete fecero la loro comparsa in un appuntamento olimpico a Parigi, nel 1900. In quella occasione sei tenniste si misurarono in un torneo che elevò la francese Prévost al rango di prima eroina della moderna Olimpia. Tuttavia fu solo nelle olimpiadi del primo dopoguerra che lo sport femminile divenne un fenomeno consistente, per celebrare negli anni Trenta i propri idoli. A cominciare da Stella Walsh, una polacca naturalizzata americana vincitrice della medaglia d’oro nei cento metri alle olimpiadi di Los Angeles nel 1932 e di quella d’argento nella stessa specialità al successivo appuntamento olimpico di Berlino. Stelle di prima grandezza furono Mildred ’Babe’ Didrikson ed Hellen Stephens, polivalenti atlete in grado di vincere medaglie olimpiche nell’atletica e di misurarsi in sport tradizionalmente maschili come il baseball o la pallacanestro. Ma la più importante atleta femminile fu la norvegese Sonia Henie, incontrastata regina del pattinaggio mondiale fra gli anni Venti e Trenta, emigrata a Hollywood, divenne stella del cinema e, successivamente, impresario di spettacoli, accumulando notevoli fortune» (Stefano Pivato, L’era dello sport, Giunti, Firenze 1994).