Riccardo Romani, ìdiarioî 18/10/01., 17 gennaio 2002
"Stavo con una ragazza dai lunghi capelli neri, seduto a un bar della Recoleta, Buenos Aires. Lei aveva un inizio di tristezza che le sorvolava lo sguardo
"Stavo con una ragazza dai lunghi capelli neri, seduto a un bar della Recoleta, Buenos Aires. Lei aveva un inizio di tristezza che le sorvolava lo sguardo. Mi osservava dritto negli occhi, faceva domande. ’Hai mai visto giocare Mario Kempes’. Dal vivo? Non l’avevo visto. ’Hai mai visto il gol che segnò al Ferro Carril, stagione 1981, rete decisiva per lo scudetto del River?’. Buio assoluto. Le dissi che tifavo Boca, per via di quei poveri italiani che approdarono nel quartiere palude e lo trasformarono in una piccola Genova. Le dissi con orgoglio che mi ero comprato una maglia gialla e blu con la scritta xeneises, le dissi che adoravo il calcio e l’Argentina, non ricordo in quale ordine. ’Peccato’, rispose amara, ’Io tifo River Plate e tu non conosci Mario Kempes. Non potremo mai essere amici".