Corrado Stajano sul Corriere della Sera del 04/10/92., 18 gennaio 2002
L’Abate Mugnier, nato nel 1853 nel Castello di Lubersac (che il padre architetto stava restaurando), divenuto prete per volere della madre, uomo di lettere e di mondo, fu confessore e amico dei maggiori esponenti del mondo della cultura dell’Ottocento: «Mi piacciono i bei salotti rivestiti di legno dorato, gli specchi, i lampadari, le sale da pranzo decorate di fiori e di donne»
L’Abate Mugnier, nato nel 1853 nel Castello di Lubersac (che il padre architetto stava restaurando), divenuto prete per volere della madre, uomo di lettere e di mondo, fu confessore e amico dei maggiori esponenti del mondo della cultura dell’Ottocento: «Mi piacciono i bei salotti rivestiti di legno dorato, gli specchi, i lampadari, le sale da pranzo decorate di fiori e di donne». George Painter lo descrive come un uomo «piccoletto, roseo, gli occhi viola nascosti dal pince-nez, un ciuffo di capelli grigi, la tonaca logora, le scarpe grosse e quadrate, povere».