Armando Torno sul Corriere della Sera del 18/1/02 pagina 1., 21 gennaio 2002
Alcuni aneddoti sulla Scala di Milano. Alessandro Manzoni andava nel ridotto per giocare d’azzardo (durante l’occupazione napoleonica il bilancio era aiutato dai tavoli della roulette); all’inizio dell’Ottocento il giovane Stendhal, bruttino, tarchiato, non smetteva di ripetere che «la Scala è il più bel teatro del mondo»
Alcuni aneddoti sulla Scala di Milano. Alessandro Manzoni andava nel ridotto per giocare d’azzardo (durante l’occupazione napoleonica il bilancio era aiutato dai tavoli della roulette); all’inizio dell’Ottocento il giovane Stendhal, bruttino, tarchiato, non smetteva di ripetere che «la Scala è il più bel teatro del mondo». Nello stesso periodo i palchi erano oltre che salotti letterari alcolve, e infatti la buona società milanese approfittò di arie e acuti per concepire alcuni dei suoi figli. Uno dei mali di Milano, il traffico, fece il suo esordio proprio a causa della Scala: in una grida del 20 dicembre 1791 si impone di tirare una catena, nelle sere di rappresentazione, all’angolo con via Santa Margherita (le carrozze, arrivando tutte assieme da piazza Mercanti, creavano per l’epoca un pauroso ingorgo).