Vittorio Zucconi, ìla Repubblicaî 11/01/2002, 11 gennaio 2002
Bush. «Quando il figlio dell’ex presidente decise di puntare alla Casa Bianca, la Enron fu di nuovo al suo fianco, contribuendo con quasi 800 mila dollari, un milione di euro, alla sua campagna e diventando, come scrive uno studio nonpartisan sulle elezioni del 2000, ”il patron numero uno del candidato repubblicano”
Bush. «Quando il figlio dell’ex presidente decise di puntare alla Casa Bianca, la Enron fu di nuovo al suo fianco, contribuendo con quasi 800 mila dollari, un milione di euro, alla sua campagna e diventando, come scrive uno studio nonpartisan sulle elezioni del 2000, ”il patron numero uno del candidato repubblicano”. I dipendenti ricevettero una circolare che li ”invitava” a contribuire alle casse del candidato Bush, 500 euro per gli impiegati, 5.000 per i manager. E soldi arrivarono anche all’attuale ministro della giustizia John Ashcroft, che proprio ieri dovuto rendere noto di volersi tirare fuori dall’inchiesta disposta dal suo presidente, perché in presenza di un conflitto di interessi. Così, mentre la California conosceva black out elettrici perché non era più in grado di pagare i prezzi da riscatto chiesti dalla Enron, il presidente rifiutava di intervenire per calmierare il mercato e quindi danneggiare gli amici di Houston».