Eva Cantarella, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 24-30, 12 dicembre 2001
Il primo a parlare di Atlantide fu Platone (429-347 a.C.). Un giorno – racconta in uno dei suoi Dialoghi, il Timeo – Solone aveva espresso un desiderio: voleva che i sacerdoti egiziani raccontassero le leggende più antiche della terra
Il primo a parlare di Atlantide fu Platone (429-347 a.C.). Un giorno – racconta in uno dei suoi Dialoghi, il Timeo – Solone aveva espresso un desiderio: voleva che i sacerdoti egiziani raccontassero le leggende più antiche della terra. Uno di loro, Sais, accogliendo la richiesta, aveva raccontato una storia legata al passato della città di Atene, di cui nessuno si ricordava più: Atene era stata, novemila anni prima, una città forte, fiera e giusta, governata da ottime leggi. Una città dalle istituzioni perfette, le migliori che si potessero immaginare. Tenendo conto che Solone visse a cavallo tra il VII e il VI secolo a.C., la città ideale sarebbe sorta, dunque, circa undicimilaseicento anni or sono. E secondo il racconto del sacerdote egizio si sarebbe resa benemerita di fronte all’umanità di un’impresa gloriosa. Verso occidente, al di là dellecolonne d’Ercole (il nome che gli antichi davano allo stretto di Gibilterra), esisteva un’isola su cui dominava un potere forte e violento, che minacciava di sottomettere tutto il mondo conosciuto.