Eva Cantarella, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 24-30, 12 dicembre 2001
Questa potenza nemica era Atlantide, che aveva conquistato parte del continente africano, dalla Libia all’Egitto, nonché il territorio europeo sino alla Tirrenia (le coste del Tirreno, non identificabili con certezza)
Questa potenza nemica era Atlantide, che aveva conquistato parte del continente africano, dalla Libia all’Egitto, nonché il territorio europeo sino alla Tirrenia (le coste del Tirreno, non identificabili con certezza). Ma ai despoti che regnavano sull’isola questo non bastava; volevano il totale dominio delle terre, compreso l’Oriente: dunque, anche il territorio greco. La minaccia era enorme, ma Atene si era opposta e da sola aveva sconfitto il nemico apparentemente invincibile. I Greci, che mai erano stati schiavi, avevano mantenuto la loro libertà, e grazie a loro aveva evitato le catene l’intero continente europeo. Ma la grandezza di Atlantide non era destinata a sopravvivere. Dopo alcuni secoli, nel breve corso di un giorno e una notte, un cataclisma di indicibili proporzioni aveva inghiottito la terra e gli abitanti della città. Sommersa dalle acque, Atlantide era scomparsa per sempre. Questo il racconto di Platone.