Eva Cantarella, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 24-30, 12 dicembre 2001
Ma cosa sappiamo delle caratteristiche fisiche del continente, della vita che vi si conduceva, dei suoi abitanti? A queste domande risponde un altro dialogo platonico, il Crizia, in cui Platone descrive Atlantide minutamente, quasi a volerle dare concretezza, illustrando le sue caratteristiche geografiche, urbanistiche, politiche e sociali
Ma cosa sappiamo delle caratteristiche fisiche del continente, della vita che vi si conduceva, dei suoi abitanti? A queste domande risponde un altro dialogo platonico, il Crizia, in cui Platone descrive Atlantide minutamente, quasi a volerle dare concretezza, illustrando le sue caratteristiche geografiche, urbanistiche, politiche e sociali. Atlantide, dice Crizia, era la terra di Poseidone. Gli dèi infatti si erano divisi il mondo, tirando a sorte, e al dio del mare era toccata l’isola oltre le colonne d’Ercole. Questa era costituita, nella parte centrale, da una pianura, la più amena e ricca di prodotti che si potesse immaginare. Lontano dalla pianura, a circa cinquanta stadi dal centro dell’isola, c’era una montagna, sulla quale viveva un uomo di nome Euenore, con la sua sposa Leucippe e con una figlia, Cleitò, di cui Poseidone si era innamorato.