Eva Cantarella, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 24-30, 12 dicembre 2001
Nella cittadella sorgeva inoltre un tempio nel quale era collocata una statua del dio, attorniato da cento nereidi su delfini e raffigurato in atto di domare sei cavalli alati
Nella cittadella sorgeva inoltre un tempio nel quale era collocata una statua del dio, attorniato da cento nereidi su delfini e raffigurato in atto di domare sei cavalli alati. Nel tempio, su un pilastro di bronzo, era inciso un codice di leggi e in questo tempio i re si riunivano allo scadere di periodi di tre o quattro anni, per compiervi gli atti fondamentali di governo, a partire dalla promulgazione delle leggi: cui provvedevano, peraltro, solo dopo aver cacciato i tori che vagavano liberi nel recinto del tempio e aver sacrificato uno di essi in modo che il suo sangue scorresse sul pilastro su cui erano scritte le leggi. Al termine della cerimonia, dopo aver promulgato le leggi, i re libavano agli dèi, banchettavano e, vestiti di abiti azzurri, tenevano il tribunale durante la notte, e all’alba scrivevano le sentenze su una tavola d’oro.