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 2001  dicembre 12 Mercoledì calendario

Molte di queste ipotesi sono pura fantasia. Ma non tutte. Alcune hanno un fondamento scientifico e tra queste una che sembra meritare maggior attenzione di altre: l’ipotesi minoica

Molte di queste ipotesi sono pura fantasia. Ma non tutte. Alcune hanno un fondamento scientifico e tra queste una che sembra meritare maggior attenzione di altre: l’ipotesi minoica. Atlantide, secondo questa ipotesi, sarebbe l’isola di Creta o, secondo alcuni, la vicina Thera (oggi Santorini); sono le isole nelle quali fiorì la civiltà minoica. Una splendida civiltà che i greci antichi avevano dimenticato e che fu riscoperta nel secolo scorso, grazie agli scavi condotti a Cnosso da Arthur Evans a partire dal 1900. Evans aveva avuto modo di vedere ad Atene la famosa maschera funeraria in oro, attualmente conservata al Museo Nazionale di Atene, trovata nel 1876 da Heinrich Schliemann durante gli scavi a Micene, «la ricca d’oro» come la chiamava Omero. Qui Schliemann, archeologo dilettante, aveva portato alla luce i resti di un palazzo magnifico e di tombe ricchissime. Entusiasmato da queste scoperta, Arthur Evans si era convinto che gioielli raffinati come la maschera funeraria (che Schliemann aveva identificato senza esitazioni con quella di Agamennone) potevano essere solo il prodotto di una società che conosceva la scrittura e che aveva una buona divisione del lavoro. E poiché aveva notato alcune incisioni su delle gemme trovate nelle botteghe di un antiquario di Atene e aveva stabilito che queste gemme provenivano da Creta, era andato immediatamente sull’isola dove, nel 1900, iniziò le ricerche, a Cnosso. Dopo una settimana aveva già rinvenuto le tracce di una scrittura sconosciuta, da lui chiamata «lineare A»: la scrittura usata dai sovrani minoici a fini amministrativi e contabili, introdotta probabilmente attorno al 1750 a.C.