Eva Cantarella, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 24-30, 12 dicembre 2001
Le proporzioni del maremoto provocato da questa eruzione era stata di tale intensità da poter essere paragonata a un’esplosione nucleare
Le proporzioni del maremoto provocato da questa eruzione era stata di tale intensità da poter essere paragonata a un’esplosione nucleare. Tra i maremoti sarebbe paragonabile solo a quello legato all’eruzione del vulcano Krakatoa, a est di Java, il 27 agosto del 1883. Sulla base di queste considerazioni, Marinatos giunse a una conclusione: l’esplosione del vulcano di Santorini aveva determinato la scomparsa non solo dell’isola, ma dell’intera civiltà minoica, in una data collocabile attorno al 1400 a.C. Come fu accolta questa ipotesi? Spesso con scetticismo, ma anche con molto interesse. Ma negli ultimi anni all’ipotesi minoica se ne è affiancata un’altra. Nel 1999 cinque esperti dell’Istituto di scienze geologiche di Hannover, guidati dal direttore del dipartimento di geofisica aerea, cominciarono a lavorare a un progetto definito dal loro portavoce simile a un’avventura di Indiana Jones: cercare Atlantide nei pressi delle rovine di Troia. Di nuovo, all’origine dell’ipotesi stanno gli scavi di Schliemann. Prima delle ricerche a Micene, Schliemann aveva condotto degli scavi nel posto dove, sulla base della lettura di Omero, egli riteneva dovesse essere la città di Troia (nella cui storicità, allora, nessuno credeva).