Marina Bassani - Daria Egidi, La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 32-36, 12 dicembre 2001
La pratica di utilizzare barche dismesse a protezione degli argini degli isolotti della laguna fa supporre che intorno a Venezia si possano trovare altre antiche imbarcazioni, forse altre galee
La pratica di utilizzare barche dismesse a protezione degli argini degli isolotti della laguna fa supporre che intorno a Venezia si possano trovare altre antiche imbarcazioni, forse altre galee. Sembra comunque che il ritrovamento di San Marco in Boccalama riuscirà a colmare molte delle lacune sulla conoscenza dell’arte della navigazione antica e sulla storia di queste imbarcazioni in particolare, che ebbero il momento di massima diffusione nel Cinquecento (nella sola battaglia di Lepanto del 1571 se ne contarono ben 208 cristiane e 230 ottomane). Ma le galee non furono soltanto navi da guerra: utilizzate anche nei commerci, prima di essere sostituite definitivamente dai galeoni alla fine del XVI secolo, solcarono tutti i mari d’Europa e del Mediterraneo. Avevano forma stretta e allungata, con un’unica grande vela, anche se il vero motore era costituito dai vogatori. La coperta, infatti, era quasi interamente occupata dai banchi di voga (circa 25 per lato, 2 o 3 vogatori ciascuno) separati soltanto da una corsia centrale.