Giorgio Samorini, "Animali che si Drogano", Telesterion, 23 gennaio 2002
Uccelli e frutti dell’amore. «A dispetto della loro reputazione per il piumaggio sempre lucido e per non avere mai una piuma fuori posto, queste due Bombicille apparivano spettinate e brille
Uccelli e frutti dell’amore. «A dispetto della loro reputazione per il piumaggio sempre lucido e per non avere mai una piuma fuori posto, queste due Bombicille apparivano spettinate e brille. Erano tuttavia ancora in grado di cimentarsi in un corteggiamento alquanto originale. Il maschio arruffava le penne e voltava la testa alla femmina, la quale lo imitava. Quindi, il maschio porgeva alla compagna, sulla punta del becco, una bacca di firethorn, lei la accettava, quindi la rioffriva al maschio. La bacca veniva offerta, accettata e riofferta per numerose volte, fino a quando uno dei due uccelli la ingurgitava. Dopo tutto, amore e tossicodipendenza sono spesso visti come due lati del medesimo angolo o, per gli uccelli, della medesima bacca» (Siegel, 1989).