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 2002  gennaio 20 Domenica calendario

La statua di Pasquino pronunciò le sue ultime battute nel settembre del 1870, sul finire della Roma pontificia

La statua di Pasquino pronunciò le sue ultime battute nel settembre del 1870, sul finire della Roma pontificia. L’ispiratore di quelle pasquinate era il cardinale Filippo Maria Guidi, arcivescovo di Bologna, secondo alcuni figlio di papa Pio IX. Il 18 giugno del 1870 Guidi s’era aspramente opposto alla proclamazione del dogma dell’infallibilità e al pontefice (il quale gli rispose strillando: «La tradizione sono io»). Subito dopo la proclamazione, ai piedi di Pasquino comparvero i versi: «Quando Eva morse e morder fece il pomo; / Iddio per salvar l’uomo si fece uomo; / or per distrugger l’uomo il nono Pio / nato dal fango, vuol credersi Iddio». Dopo d’allora, il Papa non si mostrò più in pubblico: secondo alcuni a causa della salute malferma, secondo altri per il dispiacere causato dal comportamento del cardinale. L’ultima pasquinata fu trovata il 17 settembre attaccata a un ombrello rotto sulla gradinata di san Pietro: «Santo Padre Banedetto, / ci sarebbe un poveretto / che vorrebbe darvi in dono / quest’ombrello. E’ poco buono, / ma non ho nulla di meglio. / Mi direte: a che mi vale? / Tuona il nembo, Santo Veglio, / e se cade il temporale?». Tre giorni dopo cadde lo Stato Pontificio.