La Macchina del Tempo, n. 12 dicembre 2001 pagg. 96-99, 12 dicembre 2001
La Piazza Sacra, il Tempio delle Tre Finestre, la Casa del Sacerdote e il Tempio Principale, nel cuore del quartiere religioso, subito dopo il Tempio del Sole, anticipano quello che è il punto più emozionante dell’intera città: l’Intihuatana ovvero il ”luogo dove si attacca il sole”
La Piazza Sacra, il Tempio delle Tre Finestre, la Casa del Sacerdote e il Tempio Principale, nel cuore del quartiere religioso, subito dopo il Tempio del Sole, anticipano quello che è il punto più emozionante dell’intera città: l’Intihuatana ovvero il ”luogo dove si attacca il sole”. Si tratta di una serie di piattaforme rocciose sovrapposte, in mezzo alle quali si erge un pilastro scolpito con angoli appositamente orientati. Probabilmente uno ”gnomon”, una specie di calendario, del quale gli Incas si servivano per capire l’ora del giorno, la stagione, l’alternarsi dei solstizi e degli equinozi. A ridosso del quartiere popolare, il Tempio delle Tre Porte e la Grotta del Condor, una piccola e angusta stanza che veniva utilizzata sia come santuario che come luogo di tortura, chiudono il giro classico per la mitica cittadella. All’estremità settentrionale delle rovine, per chi ha ancora la forza di reggersi in piedi, parte il sentiero che porta all’Huayna Picchu, la cima che sovrasta Machu Picchu, dalla quale è possibile rimirare un paesaggio stupendo.