Michel Onfray, *Il ventre dei filosofi*, Rizzoli., 23 gennaio 2002
Diogene, petomane, onanista, non disdegnava pasteggiare in pubblico con carne umana. Durante un banchetto, servì ai suoi commensali «un polpo crudo, latticini e prugne secche zuccherate, un rosario di salsicce, un piatto di porcoeccitato, salame cotto in caffè e aromatizzato all*acqua di Colonia, pasticcini, crostacei sventrati e infine carne umana
Diogene, petomane, onanista, non disdegnava pasteggiare in pubblico con carne umana. Durante un banchetto, servì ai suoi commensali «un polpo crudo, latticini e prugne secche zuccherate, un rosario di salsicce, un piatto di porcoeccitato, salame cotto in caffè e aromatizzato all*acqua di Colonia, pasticcini, crostacei sventrati e infine carne umana. Acqua per gli astemi, vino per i gaudenti».