Massimo Fini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 22-31, 1 gennaio 2002
Benché gli scambi avvengano solo nel modo del baratto, collettivo o individuale, è nel neolitico (tra il IX e il VII millennio avanti Cristo) che appare la prima forma di moneta, la moneta-merce: conchiglie, ostriche, sale, perle, braccialetti, catenelle, certi tipi di pietre, zanne di cinghiale e di elefante, denti di cane o di capodoglio, pesce essiccato, pelli
Benché gli scambi avvengano solo nel modo del baratto, collettivo o individuale, è nel neolitico (tra il IX e il VII millennio avanti Cristo) che appare la prima forma di moneta, la moneta-merce: conchiglie, ostriche, sale, perle, braccialetti, catenelle, certi tipi di pietre, zanne di cinghiale e di elefante, denti di cane o di capodoglio, pesce essiccato, pelli. Ci sono anche la moneta-utensile e la moneta-bestiame (buoi, vacche, pecore). La moneta-merce non è però ancora denaro in senso proprio e, per essere più precisi, completo perché delle quattro funzioni tradizionalmente attribuite al denaro ne possiede solo alcune e non delle più importanti. La moneta-merce serve come deposito di ricchezza e mezzo di pagamento (essenzialmente si pagano con essa alcuni servizi e i tributi ai capotribù e ai capiclan) ma non è intermediario dello scambio e nemmeno, in una civiltà che non conosce ancora la scrittura, misura del valore.