Massimo Fini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 22-31, 1 gennaio 2002
La moneta è invece il supporto materiale in cui si incarna il denaro, il segno dell’esistenza di questo credito e di questa promessa
La moneta è invece il supporto materiale in cui si incarna il denaro, il segno dell’esistenza di questo credito e di questa promessa. Nonostante vi si fosse molto vicini, il denaro in senso proprio non era però ancora nato. Le sue funzioni erano rimaste divise e frammentate fra oggetti diversi, tanto che, come in un puzzle scompaginato, non c’era la consapevolezza che componessero una figura unica, che fossero emanazione della stessa entità. Inoltre mancava ancora la funzione più importante e decisiva del denaro, quella di intermediario dello scambio. E anche lo spirito del denaro, il suo essere credito, promessa, scommessa sul futuro (perché il denaro, nella sua estrema essenza, è futuro, per questo è così sfuggente e indecifrabile), aleggiava qua e là ma non si era ancora mostrato nella sua compiutezza, né aveva preso corpo in una forma univoca e riconoscibile. Il denaro era come la creatura di Frankenstein, i cui pezzi fossero però sparsi per il laboratorio, il più importante non fosse ancora stato forgiato e alla quale mancasse - a darne unità, immagine e vita - il soffio dell’Artefice.