Massimo Fini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 22-31, 1 gennaio 2002
Pure la Banca nasce dall’attività del mercante, che spesso opera come un banchiere, facendo prestiti occasionali e accettando depositi da familiari e amici
Pure la Banca nasce dall’attività del mercante, che spesso opera come un banchiere, facendo prestiti occasionali e accettando depositi da familiari e amici. La professionalizzazione e la specializzazione del credito come attività esclusiva si ha però solo con la nascita dei Banchi pubblici. Il primo in assoluto è la Taula de canvi di Barcellona, del 1401, seguita pochi anni dopo dal più noto Banco di San Giorgio aperto a Genova nel 1408. I Banchi pubblici, con gli anticipi, i prestiti, i mutui, i titoli pubblici, molto simili ai nostri Bot, le girate da conto a conto, ampliano enormemente i mezzi di pagamento, gonfiano cioè il volume del denaro. L’oro e l’argento, che sono la moneta corrente dall’epoca del ”capitalismo antico”, non bastano più all’arrembante ”capitalismo commerciale”. Più o meno in contemporanea con l’affermarsi dei Banchi pubblici compaiono le monete cosiddette immaginarie, cioè monete di conto che servono da unità di misura, per calcolare il valore delle monete effettivamente circolanti, fissare prezzi e salari, tenere la contabilità commerciale, ma che non hanno alcun corrispondente materiale. Nel XVI secolo, nel XV e in alcuni casi anche prima, la lira tornese, la lira parisis, la lira sterlina, il ducato veneziano, il ducato di Spagna, nonostante i loro nomi fascinosi, non esistono in natura.