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 2002  gennaio 01 Martedì calendario

Ma da cosa è costituita questa riserva? Noi, in genere, pensiamo che nella Banca ci siano se non lingotti d’oro, perlomeno banconote, lire, dollari, marchi, fra poco euro, insomma ”fresca”

Ma da cosa è costituita questa riserva? Noi, in genere, pensiamo che nella Banca ci siano se non lingotti d’oro, perlomeno banconote, lire, dollari, marchi, fra poco euro, insomma ”fresca”. Ma non è così. Ciò che possiede la Banca è ciò che abbiamo noi: della carta in cui sta scritto che la Banca detiene tot lire, o Bot o obbligazioni o ipoteche o quant’altro. In questo mare di carta e di segni che costituisce la ricchezza della Banca il fondo di riserva si distingue solo perché è vincolato, cioè quella carta o piuttosto quei segni debbono restare nella disponibilità della Banca e non possono essere trasferiti a terzi. Ma non è solo la Banca che può creare credito e quindi denaro. Lo può fare lo Stato emettendo titoli, lo possono fare le imprese con le azioni e le obbligazioni e, in definitiva, lo può fare chiunque conceda un prestito o contragga un debito. Nel calderone della quasi moneta vanno quindi messi anche i pegni, le ipoteche, le polizze di assicurazione, i fondi di previdenza, i ratei, i prestiti del ”cravattaro”. Ed è questo tipo di denaro - creditizio e scritturale - che ha da tempo preso il sopravvento sulla banconota che sta per diventare un reperto archeologico. Secondo il classico manuale del Samuelson le banconote oggi circolanti nel mondo costituiscono un decimo della quasi moneta, ma si tratta di una stima gravemente approssimata per difetto. L’enorme espansione del denaro in tutte le sue forme - valutaria, scritturale, creditizia - ha dato luogo a una progressiva finanziarizzazione dell’economia. Il denaro finanziario è denaro che opera su se stesso, che compra altro denaro, che specula su denaro. E non potrebbe fare diversamente perché la massa di denaro in circolazione è tale che basterebbe a comprare venti volte tutti i beni e i servizi della terra.