Massimo Fini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 22-31, 1 gennaio 2002
L’ultimo grido in questo gioco cannibalistico sono i prodotti Derivati, i Futures, gli Swaps, gli ancor più sofisticati hedges e certe opzioni dal significativo nome di kneck-out di cui lo stesso Seres ha ammesso che amplificano eccessivamente la volatilità del mercato finanziario
L’ultimo grido in questo gioco cannibalistico sono i prodotti Derivati, i Futures, gli Swaps, gli ancor più sofisticati hedges e certe opzioni dal significativo nome di kneck-out di cui lo stesso Seres ha ammesso che amplificano eccessivamente la volatilità del mercato finanziario. Il Dictionary of finance dà questa definizione dei Derivati: «I contratti Derivati e i loro affini sono opzioni su opzioni su opzioni, scommesse su scommesse di scommesse, speculazioni sulla speculazione e sulla speculazione delle speculazioni, transazioni su simboli di simboli di simboli, moltiplicazioni di moltiplicatori, in un avvitamento all’insù, verso il futuro, che teoricamente non ha limite». Il mercato dei Derivati, in cui ballano ogni anno valori per la sbalorditiva cifra di 41 mila miliardi di dollari, ha ormai surclassato quello tradizionale in cui si scambiano azioni, obbligazioni, titoli di stato, valuta. Adesso si preferisce scambiare rischi allo stato puro, deprivati, in pratica, di ogni ragione sottostante. Al fenomeno della finanziarizzazione del denaro si accompagna quello della sua progressiva smaterializzazione, del distacco cioè da qualsiasi supporto fisico, anche indiretto.