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 2002  gennaio 01 Martedì calendario

Nel 1821 l’Inghilterra, passata la buriana delle guerre, ripristina la convertibilità della moneta e stabilisce che deve esserci una proporzione fissa fra banconote in circolazione e riserva aurea, monete e lingotti (bullion), oltre la quale non si può andare (currency school)

Nel 1821 l’Inghilterra, passata la buriana delle guerre, ripristina la convertibilità della moneta e stabilisce che deve esserci una proporzione fissa fra banconote in circolazione e riserva aurea, monete e lingotti (bullion), oltre la quale non si può andare (currency school). il gold standard. Il sistema arriva a regime, nel senso che si estende a tutti i principali Paesi europei e agli Stati Uniti, negli anni ’70 dell’Ottocento. Tutte le Banche di emissione dànno oro se gli si portano banconote. Quello che va dal 1870 al 1940 è il periodo aureo, è il caso di dirlo, del gold standard, in cui effettivamente funzionò secondo le proprie premesse. Il gold standard salta per sempre con la prima guerra mondiale, poiché nessuno Stato può più garantire la convertibilità dovendo gonfiare a dismisura l’emissione di banconote per sostenere le spese di guerra. Intanto escono dalla circolazione le monete in metallo prezioso che entrano a far parte della numismatica (gli ultimi, sporadici, esempi di utilizzo di questa moneta si hanno negli anni Venti). Nel 1944, con gli accordi di Bretton Woods, le potenze che stavano per uscire vincitrici dal secondo conflitto mondiale stabilirono un nuovo regime monetario chiamato gold exchange standard. Le varie monete nazionali non sono più direttamente convertibili in oro ma in dollari (di cui le rispettive Banche centrali devono tenere una certa riserva), mentre i dollari sono invece convertibili presso la Federal Reserve, la Banca centrale degli Stati Uniti. Cioè una finzione (le banconote di ogni Paese) sono garantite da un’altra finzione (il dollaro) che a sua volta è garantito da una semifinzione, l’oro. Ma insomma laggiù, nei forzieri di Fort Knox, c’è ancora qualcosa di materialmente solido, di quantitativamente limitato e di vagamente utile a costituire perlomeno un punto di riferimento del sistema del denaro. Un tenuissimo filo tiene ancora legata la massa della cartamoneta alla materia.