Massimo Fini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 22-31, 1 gennaio 2002
Il sistema del gold exchange standard non funzionò mai sul serio perché gli Stati Uniti frapponevano ogni sorta di difficoltà alla convertibilità dei dollari altrui nel loro oro
Il sistema del gold exchange standard non funzionò mai sul serio perché gli Stati Uniti frapponevano ogni sorta di difficoltà alla convertibilità dei dollari altrui nel loro oro. Nell’agosto del 1971 Richard Nixon, con un atto di chiarezza e di onestà, mise ufficialmente fine al gold standard. Da allora il denaro cartaceo e scritturale si libra sul nulla, liberato da ogni residua ipocrisia. Ma intanto anche nel mondo di carta erano intervenute altre e decisive trasformazioni. Come un tempo la moneta metallica, anche la banconota è in via di estinzione. Si va, come dicono gli esperti, verso una cashless society , una società senza circolante. qualcosa già in atto da tempo: tutto il denaro cartaceo tende se non a eclissarsi perlomeno a imboscarsi e a rendersi inafferrabile. Chi ha mai visto un Bot o un’azione in carne e ossa? Eppure Bot, azioni, obbligazioni devono esistere nel fondo di qualche caveau e, se non con fattezze ben definite e sgargianti colori, almeno come segni scritti su carta. finché le cose stanno così il denaro è ancora legato, sia pur flebilmente, alla materia. Materia priva di qualsiasi valore e quasi impalpabile, come la scrittura su carta, ma pur sempre materia. Però anche quest’ultimo legame col mondo fisico sta per sciogliersi.