G. Cinardi - A. Robert-Graudel, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 100-103, 1 gennaio 2002
Mentre l’uomo si diverte a produrre in laboratorio esemplari albini delle razze più disparate, la Natura, con una selezione spietata, le elimina rapidamente
Mentre l’uomo si diverte a produrre in laboratorio esemplari albini delle razze più disparate, la Natura, con una selezione spietata, le elimina rapidamente. Gli esemplari albini naturali, molto rari, si riescono a vedere solo nei parchi zoologici: il più famoso è Copito de Nieve (’Fiocco di Neve”), il gorilla albino dello zoo di Barcellona, mascotte dei Giochi Olimpici del ’92. E poi c’è Louie, un alligatore dagli occhi blu che vive nello zoo di New Orleans. Mentre Onya Birri è l’unico cucciolo di koala albino, pelo candido, occhi e naso rosa, nato in cattività nello zoo di San Diego. Nessun animale albino, però, riuscirebbe a sopravvivere nel suo ambiente naturale. Ad esempio gli scoiattoli bianchi di Olney, nell’Illinois, non sarebbero tanto numerosi (nel ’99 rappresentavano addirittura un quarto dell’intera popolazione degli scoiattoli della città), se la gente del posto non li avesse spostati dai boschi in cui vivevano: il primo esemplare apparve ad Onley, chissà perché, nel 1869, adesso i piccoli roditori sono la principale attrazione turistica della città. John Stencil, ricercatore dell’Olney Central College: «Gli scoiattoli sono protetti dalla popolazione locale con leggi e multe. Solo i gatti rappresentano una minaccia, ma chiunque voglia un micio in casa deve prima comprare una licenza e ha l’obbligo di portarlo a spasso col guinzaglio».