Stefano Nicolini, La Macchina del Tempo, n. 1 gennaio 2002 pagg. 106-111, 1 gennaio 2002
In mare i pinguini sono minacciati da orche, foche leopardo (Hydrurga leptonyx) e dagli squali. Ciononostante è il mare l’ambiente in cui questi eleganti animali si sentono maggiormente a proprio agio
In mare i pinguini sono minacciati da orche, foche leopardo (Hydrurga leptonyx) e dagli squali. Ciononostante è il mare l’ambiente in cui questi eleganti animali si sentono maggiormente a proprio agio. Tra la fine di novembre e la metà di dicembre i piccoli abbandonano il ghiaccio in cui sono nati, che si sta squagliando sotto le loro zampe, per affrontare le acque libere. Non hanno ancora la caratteristica livrea della specie e dovranno aspettare di compiere una anno perché il sottogola inizi ad assumere un colore giallino. Divisi in assembramenti numerosi, tergiversano parecchie ore, alternandosi ripetutamente su alcuni tratti del limite esterno del fast ice, che percorrono emettendo una malinconica cantilena. Il più delle volte all’arrivo di un gruppo, integrato da alcuni degli ultimi adulti rimasti nella colonia, segue la partenza di quello che già occupava quella porzione di banchisa. Poi finalmente il leader si getta in acqua e molti altri esemplari gli vanno dietro senza esitazione. Probabilmente i giovani pinguini sanno che per alcuni anni non faranno ritorno nella colonia natìa e gli individui meno sicuri delle proprie possibilità di sfidare la vita in mare fanno rapidamente ritorno sul pack. Quelli che nei primi mesi della propria esistenza non sono stati capaci di irrobustire sufficientemente il proprio fisico vanno incontro a morte certa. Gli altri invece, da adulti, daranno mostra di uno splendido adattamento all’habitat marino.