Filippo Maria Ricci, Corriere della Sera 16/01/2002, 16 gennaio 2002
I fratelli Alex e Matt Winton, proprietari di un negozio di vestiti a Notting Hill, quartiere di Londra, tifosi del Queens Park Rangers (nel 1993 era la prima squadra della capitale, adesso gioca nella C1 inglese), per ovviare alle difficoltà finanziarie della società hanno fondato la compagnia ”We Are Qpr”: per aderire si devono versare almeno 250 sterline (400 euro) che servono a comprare quote di un giocatore, nessun investitore può avere più del 10 per cento del cartellino, se viene venduto il 25 per cento del ricavato viene diviso tra gli ”azionisti”
I fratelli Alex e Matt Winton, proprietari di un negozio di vestiti a Notting Hill, quartiere di Londra, tifosi del Queens Park Rangers (nel 1993 era la prima squadra della capitale, adesso gioca nella C1 inglese), per ovviare alle difficoltà finanziarie della società hanno fondato la compagnia ”We Are Qpr”: per aderire si devono versare almeno 250 sterline (400 euro) che servono a comprare quote di un giocatore, nessun investitore può avere più del 10 per cento del cartellino, se viene venduto il 25 per cento del ricavato viene diviso tra gli ”azionisti”. Avevano iniziato offrendosi di pagare vitto e alloggio per un anno al difensore francese di origini marocchine Aziz Ben Askar; a un Doudou piccolo attaccante nato a Kinshasa (passato nelle giovanili del Monaco) avevano pagato pure lo stipendio (100 mila sterline, circa 160 mila euro); infine hanno speso 250 mila sterline (400 mila euro) per acquistare dal Charlton (Premier league, la serie A inglese) il promettente difensore nigeriano Daniel Shittu, 21 anni: in cambio hanno ottenuto 25 mila sterline (40 mila euro) ogni 25 partite disputate dal giocatore fino ad un massimo di 100 ed il 20 per cento dell’ammontare di un eventuale trasferimento di Shittu.