Guido Piovene, ìViaggio in Italiaî, Baldini&Castoldi, 7 febbraio 2002
Cesarina. «Il piatto bolognese è l’apoteosi della natura morta barocca. Un ristorante , in cui sono entrato a caso, ed ho chiesto arrosto, mi mette davanti un piatto di fagiano, di anitra selvatica, di un altro uccello acquatico che non ricordo, di cinghiale, di lepre, più un tordo intero che corona la costruzione
Cesarina. «Il piatto bolognese è l’apoteosi della natura morta barocca. Un ristorante , in cui sono entrato a caso, ed ho chiesto arrosto, mi mette davanti un piatto di fagiano, di anitra selvatica, di un altro uccello acquatico che non ricordo, di cinghiale, di lepre, più un tordo intero che corona la costruzione. La Cesarina, celebre ostessa bolognese, se questa classica parola, ostessa, non suona offensiva, mi dice: ”In attesa della minestra le darei un brodo”. Mi porta un’anteminestra di tortellini. Dico che volevo un brodo. ”Il brodo bolognese è quello lì che lei ha davanti”, mi risponde la Cesarina. ”Non sono tortellini; ce n’è una trentina appena"».