Corrado Augias, ìI segreti di Parigiî, Mondadori, 8 febbraio 2002
Abelardo ed Eloisa. Al numero 9 di quai aux Fleurs, una targa ricorda che lì, nel 1118, si consumò l’amore tra il chierico Abelardo (39 anni) e la sua allieva, la diciassettenne Eloisa
Abelardo ed Eloisa. Al numero 9 di quai aux Fleurs, una targa ricorda che lì, nel 1118, si consumò l’amore tra il chierico Abelardo (39 anni) e la sua allieva, la diciassettenne Eloisa. Quando lo zio di lei, Fulberto, canonico di Notre-Dame, si avvide della tresca, Abelardo rapì la sua giovane amante e la condusse in Bretagna, dove lei partorì il figlio Astrolabio. Dopo averla sposata, timoroso delle conseguenze che ne sarebbero derivate per la sua carriera, Abelardo convinse Eloisa a ritirarsi in convento. Lo stesso, di lì a poco, fece anche lui dopo essere stato evirato da Fulberto per vendetta. Quando Abelardo morì, nel 1142, la sua salma fu traslata al Paracleto. Ventidue anni dopo, alla morte di Eloisa, la tomba fu riaperta per deporre accanto al cadavere di lui il corpo della sposa. Si racconta che quando il sepolcro fu aperto Abelardo tendesse le braccia verso il cadavere di Eloisa, abbracciandola. Nel cimitero di Père Lachaise, ancora oggi esiste un mausoleo nel quale i resti dei due amanti, dopo varie tribolazioni, sono stati finalmente riuniti nel 1845.